Editions de Parfums Frédéric Malle – Rose & Cuir

09 Dic 2019

 

 

Una storia che non smette mai di stupirci… L’editore di profumi Frédéric Malle, agli inizi del nuovo secolo, decide di comporre una collana editoriale olfattiva, formata da opere lussuose, ricercate, inusuali, dando vita alle Editions de Parfums Frédéric Malle.

Nipote di Serge Heftler Louiche (socio fondatore della Maison de Parfums Christian Dior), Frédéric nasce e cresce respirando aria di profumo, vivendo e dormendo, a sua insaputa, negli appartamenti di Jean-Paul Guerlain e frequentando, fin da bambino, i laboratori più importanti di Parigi. Un’infanzia vissuta a stretto contatto con il periodo d’oro della profumeria mondiale, quando i Maître Parfumeur erano il cuore pulsante della creazione e del processo produttivo, potendo esprimere la propria creatività, senza limiti e senza restrizioni.

Ed è proprio confrontando i ricordi di bambino con la condizione attuale della profumeria contemporanea (sempre più appiattita e livellata verso il basso), che decide di tornare al passato, puntando su una moderna eccellenza, sapientemente proiettata verso il futuro. Nelle interviste, Frédéric Malle tiene a precisare di non essere affatto un Naso, ma la sua cultura olfattiva è talmente vasta e completa da consentirgli di divenire il miglior Evaluator per le sue proposte, sempre volte all’unicità e all’eccellenza.

Maître Parfumeur più famosi al mondo vengono, così, incaricati di creare quei profumi che sognano da sempre, ma che il mercato spesso non gli consente di realizzare. Frédéric assume l’insolito ruolo di editore pubblicando, una a una, le opere degli autori, a cui viene concessa la possibilità di creare in piena libertà, facendo ricorso a tecniche di estrazione e materie prime altrimenti precluse per limiti di budget. Ed è così che Monsieur Malle torna al passato, restituendo al Parfumeur la sua totale libertà d’espressione.

Ebbene, tra i più grandi nasi delle Editions de Parfums Frédéric Malle – il cui nome è messo in evidenza su ogni singolo flacone – non poteva mancare forse il più celebre al mondo grazie alla diffusione dei suoi libri, Jean-Claude Ellena, definito dallo stesso editore “l’impressionista della profumeria moderna”. Apprezzato universalmente per la sua firma olfattiva equilibrata, luminosa e lineare, Jean-Claude ha collaborato molte volte in passato con Monsieur Malle, firmando L’Eau D’Hiver, Cologne Bigarade, Bigarade Concentrée, Angéliques Sous La Pluie per poi dare vita, nel 2019, a un’opera a dir poco magistrale.

 

 

Ispirata al maestrale che soffia nel sud della Francia, Rose & Cuir è una rosa sferzata dai venti (apparentemente) sussurrata e silenziosa che, indossata su pelle, si trasforma in vera e propria tempesta olfattiva.

L’esordio fresco e speziato, caratterizzato da ribes nero ed estrazioni personalizzate di pepe di Timut e geranio bourbon, solletica le narici, rendendo la rosa appena percettibile e “aerea”, come se il suo profumo aleggiasse nel vento. Note olfattive eleganti e sofisticate, sviluppate appositamente (su richiesta del naso) da Frédérique Remy, proprietario di Floral Concept, l’innovativo laboratorio di estrazione naturale di Grasse, noto agli esperti del settore per la competenza nell’estrarre e frazionare anche le materie prime più volatili e complesse.

Sotto la frizzante brezza floreale troviamo, infine, un lieve accenno di cuoio, strutturato attorno all’isobutil chinolina (una molecola quasi dimenticata, isolata per la prima volta all’inizio del XX secolo e successivamente resa popolare dalle composizioni “cuoiate” degli Anni Cinquanta), che viene sapientemente incorniciata da legno di cedro e vetiver, donando all’insieme accenti secchi e umidi, che restano vividi, a lungo, nel tempo.

My Experience:

Rose & Cuir è sinonimo di fascino discreto. Un perfetto gioco di equilibri, che possiede i tratti distintivi dello stile inconfondibile di Jean-Claude Ellena: semplice, sofisticato, lineare. Il geranio e le spezie avvolgono la rosa in un vortice aereo e luminoso, per poi farla ricadere su una base umida e terrosa, che rivela un’interpretazione introspettiva del cuoio, piacevolmente intima e sussurrata.

Marina Donato

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