27 Mag 2024
Siete amanti, come noi, delle atmosfere parigine?
“Pink Boa si ispira al trambusto del backstage di un famoso cabaret sugli Champs-Élysées. Tra pochi istanti, una giovane ballerina salirà per la prima volta sul palco. Immagina tutti gli occhi puntati su di lei e la paura del palcoscenico domina i suoi pensieri. I suoi occhi azzurri si chiudono per un attimo, le sue guance diventano rosa, il suo cuore accelera, il suo respiro si blocca mentre il suo corsetto si stringe. Un sorso di vodka al lampone, un ultimo sguardo allo specchio per verificare il perfetto controllo del suo arco plantare. Suona la campanella ed è ora di lasciare il camerino…”
Silenzio in sala, sta per cominciare lo spettacolo (olfattivo)!
Pink Boa di Stéphane Humbert Lucas si scopre, a sorpresa, un vortice piccante, adornato da impalpabili piume rosa, capaci di solleticare dolcemente le narici… L’ipnotica e amatissima Snake Collection si arricchisce, infatti, di un nuovo serpente profumato, che ci conduce per mano attraverso un’avventura sensoriale straordinaria, volta ad esplorare le sfaccettature seducenti delle note gourmand.
L’incipit di ribes nero e rosmarino, abbinato al gusto succoso e sensuale del lampone, si combina alla perfezione con un dissetante accordo vodka, rigorosamente ghiacciato (of course!). Mentre, sul finale, muschio, legno di sandalo, patchouli e suadenti note ambrate conferiscono all’insieme un fascino languido, assolutamente irresistibile.
Siete pronti, dunque? “Stasera, Pink Boa incanterà Parigi!”
My Experience:
Pink Boa mi ha subito affascinata non solo per il colore rosa, fresco e vibrante, ma anche perché mi ha riportato alla mente i 22 anni trascorsi tra le quinte e i palcoscenici dei grandi teatri genovesi: l’eccitazione dell’attesa, l’emozione travolgente di salire sul palco (che non passa mai, anche dopo innumerevoli esibizioni).
Certo, noi non sorseggiavamo vodka ghiacciata al lampone prima di ogni spettacolo, ma credo che questa fragranza riesca a trasmettere appieno quella sensazione unica e irripetibile, più vicina a un flûte di champagne, forse… come se nello stomaco si muovessero mille bollicine frizzanti – che amplificavano l’emozione all’infinito – in attesa di sprigionare la propria essenza artistica sul palco…